In questi giorni tristi in cui si allineano le bare delle persone naufragate a Lampedusa, riprendo tra le mani un libro per ricercare una poesia di Abdulla Goran.
Nuovi scontri stanno infiammando le piazze turche a quattro mesi dall'inizio delle proteste di Gezi Park. Il movimento di protesta è sceso in piazza dopo la morte del 22enne Ahmet Atakan ad Antiochia.
Un bell'esemplare di orso bruno, un lupo, una volpe rossa, due tassi, un gatto selvatico, una lepre europea un cinghiale e una lice sono tutti caduti in trappola nei boschi albanesi del Parco Nazionale Shebenik-Jabllanicë. Per fortuna a scattare questa volta non era una tagliola ma l'obiettivo di macchine fotografiche appositamente posizionate per monitorare la biodiversità del parco e realizzare un piano di gestione dell’area protetta.
Il sito di informazione balcanica Balkan Insight ha recentemente pubblicato un interessante dossier dedicato ai monumenti eretti nei Balcani dopo i conflitti degli anni Novanta.
Martedì scorso gli stati membri dell'Unione Europea hanno concordato la ripresa dei negoziati per l’adesione della Turchia, anche se soltanto a ottobre.
La Turchia in queste ore è ancora percorsa dalle manifestazioni di piazza ma la protesta ha una cassa di risonanza che amplifica le voci sia all'interno del paese che all'estero.
Erano circa una trentina le aziende italiane presenti alla Fiera internazionale dell'industria della difesa (Idef), svoltasi a Istanbul dal 7 al 10 maggio scorso.
Il 20 marzo del 2003 iniziava la guerra in Iraq. A dieci anni di distanza, secondo un'analisi del Washington Post, sembra che la Turchia sia tra i principali beneficiari della battaglia per il mercato iracheno.